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 Briggi
storia
 
  
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          La corte è nata alla fine del
      1700 ed era abitata all’incirca da una ventina di persone. Il nome
      deriva dagli ultimi affittuari che l’abitarono. Nei campi attorno ad
      essa si praticava l’agricoltura e, proprio per questo, la corte era
      dotata di un granaio. Vi si allevavano anche alcuni animali, tra cui
      mucche, cavalli, galline, maiali, conigli e colombi; c’era anche un cane
      da guardia. Si lavorava dalle cinque della mattina alle sette della sera.
      C’erano tre famiglie, che abitavano in dei miseri "bilocali"
      arredati poveramente, con un cucinino, una rozza tavola e una stufa per
      riscaldarsi nelle fredde giornate d’ inverno. 
       
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          Le camere erano munite solamente
      di un letto e il soffitto era in travi di legno che, quando c’era molto
      freddo, si gelavano. Nelle sere d’inverno, dopo cena, che di solito era
      composta da verdura, polenta, salame e poca carne, ci si riuniva nella
      stalla per raccontarsi delle favole, dopo di che si andava a dormire. 
     
         Le
      scarpe, le mutande, le canottiere, i maglioni, i pantaloni, le calze, i
      cappelli e le sciarpe venivano fatti a mano, con i ferri o con l’uncinetto.
      In quei giorni di grande freddo, alcuni bambini o adulti assai gracili si
      potevano ammalare e talvolta potevano addirittura morire, perché non c’erano
      soldi e mezzi per portare gli ammalati all’ospedale di Bussolengo e
      anche perché non c’erano molti medicinali.   | 
    
      
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          Si andava a scuola al massimo
      fino alla terza elementare e, dopo averla finita, i bambini venivano
      mandati a lavorare e ad aiutare i familiari nei campi. In paese tutti si
      conoscevano e non c’era bisogno di leggere o avere giornali perché la
      "notizia cruciale" si diffondeva nel giro di un giorno.  
     
         Durante
      la seconda guerra mondiale, le poste vennero chiuse e perciò non si poté
      più comunicare con i parenti lontani: se per caso morivano, si veniva
      a sapere solo dopo un anno. A quei tempi l’età media era di 65 anni
      circa.  
         Non molto tempo fa il comune aveva proposto di demolire questa
      corte, ma il sindaco Raffaele Tomelleri non era d’accordo, anche perché
      è una delle abitazioni più antiche di tutto Lugagnano e costituisce un
      pezzo della sua storia.  | 
   
 
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