Cangrande
e l'apogeo della potenza scaligera
Alberto
ebbe tre figli: Bartolomeo, Alboino e Cangrande. Gli succedette Bartolomeo che
morì poco dopo, nel 1304, ma ebbe l'onore di ospitare per la prima volta a Verona Dante
Alighieri, esiliato dalla sua città. Toccò così ad Alboino che nel 1308
chiamò ad aiutarlo il fratello minore Cangrande, allora appena diciottenne.
Nel 1311,
all'età di vent'anni (era nato infatti nel 1291), Cangrande rimase al potere da
solo, dopo aver promesso al fratello Alboino che si sarebbe preso cura dei due suoi figli:
Alberto II e Mastino II. In quello stesso anno egli sposò la principessa Giovanna
d'Antiochia. La più grande impresa di Cangrande fu la conquista di Vicenza che
però venne poi rivendicata da Padova (1314).
Nel 1328 Cangrande si
impadronì di Padova ed i Trevisani chiesero di essere aggregati al nuovo stato che
aveva ormai dimensioni regionali. Così il 18 luglio 1329 Cangrande entrò a Treviso
dalla porta dei Santi Quaranta. In quell'occasione egli beve acqua troppo fredda e dopo
quattro giorni di febbre violenta morì. Il suo corpo, scortato da fanti e
cavalieri con gli scudi rovesciati, fu riportato a Verona e sepolto nel cimitero di
famiglia a fianco della chiesa di S. Maria Antica.
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