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Uscita didattica a Boscochiesanuova

e alla contrada Cenise di sotto

Il 25 ottobre 2004 noi bambini delle classi terze siamo andati in gita a Boscochiesanuova, un paese che si trova sui monti della Lessinia.

Il programma della giornata prevedeva la visita guidata al Museo Etnografico, il pranzo e la visita alla contrada Cenise di Sotto e la camminata esplorativa nel bosco.

Visita al museo

Nel museo etnografico di Boscochiesanuova sono esposte numerose testimonianze di come si viveva nel secolo scorso. Durante la nostra visita abbiamo osservato vetrine ed esposizioni che raccoglievano materiali e reperti che si riferivano sia alla vita in casa di tutti i giorni che ai vari lavori svolti dagli uomini e dalle donne.

Visita alla contrada Cenise di Sotto

Usciti dal museo, ci siamo incamminati con la guida di una mappa verso il bosco per raggiungere la vecchia contrada Cenise di sotto, dove, sulla pietra sopra ad una porta, è stato inciso l’anno in cui probabilmente è stata costruita: 1548. La contrada è un piccolo gruppo di case a schiera con adiacenti fienili, rustici, stalle. Le abitazioni sono interamente costruite in pietra e possono essere a due o a tre piani; le facciate sono sempre rivolte verso il sole per poter godere più luce e più calore.

Qui è stato possibile visitare i luoghi e alcune costruzioni dove si viveva e si lavorava una volta come, ad esempio, il “baito” Il “baito” è costruito secondo due schemi: come “baito de le contrà” e come “baito de le montagne”. Il primo si trova in contrada e serviva come deposito del latte e luogo dove si fabbricava il formaggio. Il secondo si trova invece sui pascoli montani e serviva anche come riparo per i malghesi oltre che per la produzione del formaggio. Il “baito” si compone di due locali: il “logo del fogo” dove veniva preparato il formaggio, riscaldandolo nelle “caldére” poste sul focolare, ed il “logo del late” che serviva come deposito del latte nelle “mastéle” per far affiorare la panna.

Camminata esplorativa nel bosco

Nel primo pomeriggio dopo il pranzo siamo andati come ricercatori ad esplorare il bosco muniti di sacchettini, palette e guanti.

Abbiamo raccolto pietre di vari colori (bianco, rosa, grigio) e terra di vari colori (marrone chiaro, marrone scuro, nera), pigne, muschio, legnetti e foglie.

Vicino ad un piccolo stagno c’era un profondo buco ricoperto di rocce: era la “giassara” dove conservavano il ghiaccio che veniva poi portato in città per essere venduto

La “giassara” (in italiano ghiacciaia) è una costruzione a forma di cilindro, con il tetto inclinato formato da lastre di pietra; serviva per conservare i blocchi e le lastre di ghiaccio raccolti d’inverno nelle vicine pozze d’acqua.

Il ghiaccio si formava in pozze e veniva tagliato in lastre rettangolari ogni dieci giorni. La maggior parte di questa costruzione si trova sotto terra perché in questo modo la temperatura si manteneva fresca anche d’estate ed il ghiaccio non si scioglieva. 

Durante il periodo estivo le lastre di ghiaccio venivano poste su carrettini tra strati di paglia e venivano vendute nei centri in pianura.

  Nel bosco abbiamo visto anche il luogo dove si produceva il carbone (“carbonara”) e dove ancora oggi si trovano piccoli pezzi di carbone in mezzo alla terra nerissima.              

  Le classi terze A-B-C-D

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