In questo mese di scuola la difficoltà più grande con i compagni è stata conoscersi e fare amicizia; per risolvere questi problemi, all’inizio dell’anno, abbiamo fatto dei giochi per conoscerci. Un’altra difficoltà è stata anche stare in banco con una persona che non si conosce.

Ma per vivere insieme in classe, soprattutto, c’è bisogno di alcune regole per convivere e non litigare: infatti uno dei primi lavori che abbiamo fatto parlava di alcune situazioni in prima media, dove alcuni ragazzi non rispettavano le regole. Da uno di questi lavori abbiamo preso spunto per fare un cartellone.

Questo cartellone contiene tutte le regole della classe in una forma simpatica: ogni lettera dell’alfabeto ha due o tre regole di convivenza. Quelle che a me piacciono di più sono la collaborazione, la diligenza, l’impegno, l’organizzazione, il rispetto e la responsabilità. Sotto al cartellone, chi si sentiva capace di rispettarle firmava.

Le regole però non servono solo a scuola, ma dappertutto: a casa, nel gioco, in città, in biblioteca… C’è da ammettere che è difficile rispettarle tutte, ma impegnandosi ci si può riuscire.

È più facile rispettare le regole con i nostri compagni delle elementari, anche se in classe siamo stati mescolati. Si vede subito quando una persona è capace di rispettare le regole: ad esempio, quando c’è da fare un’altra attività, chi è in silenzio e non fa rumore si capisce che è capace di rispettare le regole, invece chi parla continuamente, risponde ai professori e non sta mai fermo, si capisce che non rispetta le regole.

Io spero che entro la fine dell’anno saremo tutti dei bravi alunni rispettosi delle regole. Il rispetto deve essere per tutto: ad esempio, per i libri, per i banchi, per le sedie e per gli oggetti della scuola, come i vocabolari, i muri, le porte, gli armadi, le cartine geografiche, i bagni, perché altrimenti chi arriva dopo trova tutto rotto, sporco…

Il rispetto comunque non deve essere solo per le cose, ma anche per le persone, perciò bisogna cercare in tutti i modi di non litigare e di rispettarsi, di essere generosi e di volersi bene e stare in silenzio. Ad esempio, quando si va in bagno, non si deve correre nei corridoi perché si disturba chi sta facendo lezione. Bisogna invece essere diligenti, fare i compiti e caricarsi di buona volontà e poi avanti, che la strada è ancora lunga.  

Numero 1
gennaio 2005