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Fobie? La mia specialità

  Caro diario, io ho tante paure da sembrare fobico: dell’altezza, dell’acqua alta, degli insetti… Ad esempio, alle elementari ho frequentato per tre anni il corso di nuoto presso la scuola: una catastrofe!

Primo, non riuscivo a stare al passo con gli altri; secondo, quando dovevo andare nella piscina più grande, non volevo entrarci anche se avevano provato a farmici entrare con i braccioli; non volevo.

Il fatto è che, quando so che sotto di me c’è un baratro colmo d’acqua, elemento liquido e quindi infido per natura, ho un’enorme paura.

Per quella dell’altezza ti basti sapere che, quando a scuola abbiamo fatto l’esercizio del quadro svedese, mi sono dovuto fermare ai primi due settori; di più non ce la facevo.

Insomma, se non tocco terra con i piedi, non mi sento sicuro, ma anche a contatto con la Madre Terra non mancano i pericoli. A me fanno ribrezzo gli animaletti piccoli e sgusciati, sia che si tratti di artropodi sia di aracnidi o rettili, non faccio razzismi. Qua in paese, ad esempio, c’è un marciapiede infestato dalle lucertole; ebbene, la Dea bendata mi volta le spalle e ci devo passare per quello o questo motivo. Allora metto in funzione i miei neuroni e cosa trovo? Una tecnica per sfuggire a quei biechi animaletti a sangue surgelato. Attraversare di corsa il marciapiede. Il motivo di tale “fifonaggine”? Mah! Sarà perché sono piccoli e sgusciati. Per gli insetti, stesso motivo: la repulsione. Ma quello che mi dà più fastidio è il fatto di essere esposto alla pubblica derisione o commiserazione; anche i miei amici a volte mi canzonano per le mie paure. Sono un caso disperato? Ai posteri l’ardua sentenza.

Numero 1
gennaio 2005