CAMPIONI DEL MONDO!!!

Domenica 9 luglio, ore 19.45: ansia, paura, tensione enorme!! Quella sera non ero ancora perfettamente consapevole di quello che sarebbe successo. L’attenzione del mondo, e in particolare di due Stati, era concentrata su un teleschermo per una partita difficile da dimenticare!!!

Quella sera alle ore otto l’Italia era in finale!!

Mi ero dipinta la faccia, mi ero armata di trombetta e “racola” ed ero partita per vedere quella partita in compagnia. All’inizio rimasi estremamente delusa dal gol segnato dalla Francia. Mi infuriai e mi guardai intorno: c’erano molte persone. Guardavo la partita con gli occhi sbarrati, pieni di paura e di agitazione. Urlavo come una matta, mi alzavo in piedi ad ogni azione, saltavo sulla sedia e strombettavo a tutto spiano. Mi tremavano le mani: eravamo in svantaggio, ma tutti noi ci credevamo ancora. In quello stadio annebbiato dai fumogeni, illuminato dalle luci e dall’entusiasmo dei tifosi, migliaia di persone cantavano insieme, in coro, come una sola grande voce l’inno della propria nazione. I nostri giocatori in campo sembravano ascoltarci e prendere sempre più carica. Alla fine, Materazzi ha scaricato tutta la sua volontà di vincere e la sua grinta in quella testata che ha tirato alla palla mandandola in rete. Sono scattata in piedi, facendo un salto, alzando le braccia al cielo e urlando “Sìììì!”. Tutti hanno cominciato ad esultare insieme felicemente, ma bisognava anche ricordare che la partita non era finita. Non restava che pregare. Ci siamo tranquillizzati.

A metà del secondo tempo supplementare è successa una cosa che mi ha fatto inorridire: il capitano della squadra francese, colui che aveva segnato il rigore ad inizio partita, Zinedine Zidane, reagendo con cattiveria, ha dato una TESTATA (ahi, che male!!) sullo sterno del giocatore italiano. Il povero calciatore azzurro è caduto a terra e subito sono arrivati i medici a soccorrerlo. Zidane è stato espulso e se ne è andato così dalla finale e dal suo ultimo mondiale con un gesto tanto brutto sulla coscienza e… una grande botta in testa!

Dopo i supplementari arrivarono i rigori. Tutti noi, inginocchiati, ci unimmo in un unico abbraccio. Guardammo senza fiato e con il cuore in gola il teleschermo. Iniziò l’Italia: le mani si stinsero forte, mi morsi le labbra. L’arbitro fischiò, la palla sfrecciò e entrò sibilando in porta: un gran gol. Ci alzammo in piedi urlando. Ma di nuovo giù, inginocchiati, con le mani strette, il francese tirò la palla che entrò in rete. Non c’è stato niente da fare. Toccò di nuovo all’Italia che per la seconda volta segnò, lasciando il portiere di stucco. La squadra del francese Domenek tirò e lasciò il povero Buffon a mani vuote. Si sentì un coro di “Oooh!!!” Anche il mio cuore era affranto. Ecco di nuovo comparire il giocatore azzurro che tirò alto, sotto la traversa, un tiro di potenza, imparabile. Toccò poi a Trezeguet. Buffon si preparò: i denti serrati e gli occhi fissi sul pallone. Si sentì il fischio dell’arbitro, la palla volò e Buffon, con l’agilità di un campione, si tuffò, ma non la prese. Per sua fortuna, però, la palla andò a finire con un gran tonfo sulla traversa. Noi, per un momento resistemmo, poi ci lasciammo andare in abbracci e festeggiamenti. Poi, silenzio assoluto. Stavamo per battere il nostro quarto rigore; il sudore scendeva dalla nostra testa e le nostre mani erano rosse e ci facevano male. Non ci importava: eravamo lì, attaccati al televisore con il cuore che non stava nel petto. La palla entrò, sì, entrò. Eravamo sopra di un gol e toccava ai Francesi battere. Nessun volto si distrasse per un secondo. Buffon prese il vento per una seconda volta, ma eravamo ancora noi i vincitori. Era arrivato il momento, il rigore che tutti aspettavamo. E’ indescrivibile ciò che provavamo. Credevo che il mio cuore esplodesse. Migliaia di persone guardavano quel rigore sperando che Grosso, quel giocatore con un viso da bambino, realizzasse il nostro sogno. Io sono sicura che quel rigore Grosso l’abbia tirato per tutti noi. Molte delle persone che erano insieme a noi non osavano guardare, ma io sì! Strinsi le labbra fino a far rimanere il segno, schiacciai la mano della mia amica come una morsa. Ero talmente concentrata che vedevo intorno a me tutto sfuocato; sentivo i rumori rimbombare nelle mie orecchie; vedevo solo la tv.  Il silenzio era assordante. Un fischio tagliò quel silenzio. Solo allora mi accorsi che stavo trattenendo il fiato, non respirai fino alla fine. Grosso prese la rincorsa, tirò il pallone con un tocco da maestro e la palla entrò. Per una frazione di secondo ci fu silenzio, poi un unico grande grido.

Saltammo sulle panche, trombe, tamburi, bandiere, tutto ciò con cui si poteva fare festa. Andammo in giro ad esultare ed a gridare: CAMPIONI! È la vittoria degli azzurri, la vittoria della squadra che ha lottato tanto, che ci ha creduto fino in fondo, la vittoria della squadra dei campioni, una vittoria strameritata e stracombattuta. La vittoria di Totti, Toni, Materazzi, Grosso, Gattuso ( Ringhio), Pirlo, Buffon, Marcello Lippi, il mister Lippi! Ma anche di tutti gli altri, nessuno escluso! Questa è la vittoria di quelli che non si scoraggiano alla prima difficoltà, ma prendono ancora più coraggio e vanno fino in fondo.

QUESTA E’ LA NOSTRA VITTORIA! Finisco con una cosa banale ma essenziale:

FORZA AZZURRI!!! VOI CON NOI – NOI CON VOI!!!

Giorgia F..

Numero 1
gennaio  2007